
Giornata della Memoria
Chi ha proposto la Giornata della Memoria ha avuto una grandissima idea geniale: quella di non far dimenticare l’Olocausto. Sono passati ottant’anni dalla liberazione dei prigionieri dei campi di Concentramento, come Aushwitz, a opera dell’Armata Rossa e da quel momento l’Europa ha goduto di un lungo periodo di pace, di progresso e di libertà. Buttare al vento l’insegnamento della conservazione della Memoria è un’offesa al genere umano, perché non si è capita la lezione. La storia potrebbe ripetersi, perché le generazioni che seguono dimenticano i nomi scritti dei tanti caduti nelle guerre sulle colonne di marmo dei Monumenti ai Caduti.
Chi ha conosciuto la guerra sulla propria pelle e coloro che ne hanno subito le conseguenze dicono che è solo incoscienza pensare di risolvere i problemi tra gli Stati facendosi la guerra. Eppure l’intelligenza umana sa che il dialogo e il rispetto reciproco sono alla base di una buona convivenza reciproca. Sia vincitori che vinti, alla fine, si leccano ambedue le ferite. Non esistono guerre senza morti e feriti, senza contare le conseguenze dovute alle macerie di case, strade, ponti … e mezzi di comunicazione e la mancanza di elementi primari tipo cibo, luce, acqua, assistenza medica … e riscaldamento.