Carissimi congiunti e amici del caro compianto Giampiero Furlan.
La dipartita improvvisa in cielo del nostro amato amico e collega Giampietro Furlan mi ha colto letteralmente di sorpresa come un fulmine a ciel sereno e come me tutti coloro che gli hanno voluto un gran bene dell’anima. Una persona buona, mite, solare e solidale come lui aveva il diritto di vivere ancora per tanti altri anni ancora per il bene che ha fatto all’umanità col suo operato.
Era in credito con la vita in quanto ha dato più di quello che gli è tornato indietro, ma non si preoccupava per questo: il suo bene era a senso unico, in quanto la sua mano destra non vedeva cosa faceva la sinistra.
Sul lavoro è sempre stato un esempio di correttezza, di collaborazione e disponibilità: lavorare con lui è stato un piacere; si faceva i fatti suoi, non era invadente, non negava un favore a nessuno e non era geloso delle sue competenze, anzi, era contento di rendersi utile perché cercava la perfezione.
Non rendeva mai il minimo sindacale sapendo che poteva dare il massimo: era un perfezionista nato per carattere e non per convenienza. Sfido chiunque a farsi avanti e dichiarare di aver avuto un battibecco con lui: sereno e paziente era amico di tutti e gli si potevano voltare tranquillamente le spalle.
Trovo imbarazzante scrivere parole in suo ricordo e nello stesso tempo felice di farlo per ricordarlo come si conviene per una persona perbene. Forse è meglio ricordarlo in silenzio, però, se il silenzio è d’oro, la parola è d’argento. Così, trovo giusto menzionarlo perché le parole volano e lo scritto resta. Ha fatto tanto per la nostra associazione dei lavoratori e tutti gliene siamo grati per l’impegno, la serietà e l’apporto organizzativo.
Se qualcuno mi domandasse di definire il nostro amico Giampiero con un solo aggettivo qualificativo, gli risponderei che mi sta mettendo in serie difficoltà, in quanto ci sarebbe una lunga lista di attributi che lo qualificano. Provo a citarne qualcuno sottovoce per non farmi sentire dagli altri simili: affabile, buono come il pane, cordiale, gentile, disponibile, allegro, solare, sereno … generoso. Poi, senza fare un torto agli altri attributi, ho scelto l’aggettivo generoso. La generosità è una nobile virtù che possiedono solo in pochi e lui era uno di questi; non è misurabile e né quantizzabile e si vede solo attraverso il proprio operato.
Ho provato a cercare qualche suo difettuccio, ma ci ho rinunciato subito in partenza in quanto i tanti pregi facevano loro ombra. Era unico e la sua unicità faceva di lui un essere meraviglioso che tutti avrebbero voluto avere come fratello, amico, collega e vicino di casa per godere della sua presenza, della sua simpatia e della sua umanità elevata all’ennesima potenza.
Un altro uomo come lui non è mai esistito, né esisterà a calpestare il suolo terrestre; avrà avuto pure un sosia nel fisico, ma non in grado di superarlo in tutti gli attributi appena descritti.
Potrei continuare ancora a scrivere, ma mi fermo qui e chiudo dicendo che fin quanto le idee e i pensieri di Gianpiero continueranno a vivere nel ricordo di chi gli ha voluto bene lui proseguirà a vivere nella memoria collettiva.
Tanta serenità ai familiari e pace all’anima del caro amico Gianpiero.