Carissimi colleghe e colleghi,
nella mia esposizione sul convegno non cito volutamente le bellezze di Torino; ho lasciato questo compito alle guide turistiche più preparate di me in proposito. Chi più chi meno ha già visitato questa città storica del nostro Paese. Il mio pensiero personale è che non conta il posto dove si va, ma lo spirito con cui ci si va. Se per assurdo si andasse due volte di seguito a visitare la stessa città, io aderirei con slancio all’invito dell’ALA, scegliendo un diverso itinerario. E’ sempre un piacere condividere con voi momenti allegri e rilassanti. Questi eventi occasionali fanno parte delle piccole e grandi cose che ci riserva e ci regala la vita: rivivere un passato, che ha lasciato un buon segno incancellabile in ognuno di noi, aiuta lo spirito a guardare avanti con più serenità ed aspettare la prossima opportunità con la speranza di ritrovarci con l’essenza, l’allegria e la voglia di vivere dei vecchi tempi. Non è nostalgia; l’amicizia e la stima che provo per voi non hanno prezzo!
Credetemi, sono contento ogni volta che vi incontro; è la stessa sensazione che provo per tutte le persone a me care. Come buona parte di voi, ho trascorso un pezzo della mia vita in GTE/Siemens: qui ho cominciato l’attività lavorativa e qui l’ho terminata. Sono entrato in azienda con i capelli nerissimi e ne sono uscito con la testa grigia. Qui ho condiviso parte del mio vissuto con tanti colleghi che considero amici per la correttezza dei rapporti umani, improntati sull’amicizia, sul rispetto e sulla condivisione dei valori. Quando al ristorante guardo i tavoli ristretti, formati dai colleghi più intimi, mi convinco che il tempo non è mai trascorso invano: si ride e si scherza come allora. Il convegno annuale è un’opportunità da non tralasciare: con tanti di noi ci vediamo una sola volta all’anno e ciò aiuta ad irrorare la memoria. Devo essere riconoscente all’ALA per l’impegno, l’amore, la costanza e la passione che ci mette per mantenere in vita ed in piena attività l’associazione; i nostri colleghi volontari, eletti democraticamente, sono persone simpatiche, affabili e dotate di buona volontà e di iniziativa; dedicano spontaneamente parte del loro tempo ad una buona causa. Da fuori si vedono solo le cose già fatte, ma non ci si rende conto di tutto il lavoro che c’è dietro le quinte per organizzare gli eventi alla perfezione. Fanno i triplici salti mortali, con pochi mezzi a disposizione, ed ogni anno è sempre peggio. Quello che non cambia è il loro spirito con cui si dedicano agli impegni presi. Ogni tanto mi capita di osservare raduni di colleghi anziani di altre realtà lavorative tipo carabinieri in congedo, ferrovieri, alpini, bersaglieri ecc: mi fanno tenerezza perché si sentono tali a vita. E’ la stessa sensazione che provo io: mi sento anch’io lavoratore della GTE/Siemens a vita. Se vi faceste un esame di coscienza, converreste con me su questa piacevole e sentita sensazione. Non voglio sembrare triste se vi dicessi di rivolgere un dolce e caro pensiero ai vecchi colleghi che non sono più tra noi: è un modo gentile e libero di farli rivivere; da lassù ci ringrazieranno per esserci ricordati di loro. Alla fine del convegno, ci siamo lasciati soddisfatti per la bellissima giornata trascorsa nel segno dell’amicizia e della fraternità: l’incorniceremo nell’angolo dei nostri ricordi. Chi ha partecipato al convegno prova le medesime emozioni che provo io, ne sono convinto. Lunga e serena vita a noi ed alle nostre famiglie e alla nostra benemerita associazione ALA! Lo scrittore Carmine Scavello